venerdì 25 marzo 2011

Temporanea caso morte + investimento VS polizza mista: un'ipotesi concreta

Oggi pubblico la mia analisi comparativa tra 2 strumenti assicurativi abbastanza noti e su cui si è dibattuto e si dibatte ancora molto su vari forum:
"E' meglio una mista secca o una temporanea caso morte (tcm) + investimento?"
Per quanto mi è dato di sapere, questo documento rappresenta l'unica analisi comparativa basata sui numeri disponibile su internet. La pubblicai la prima volta alcuni mesi fa su un forum dedicato.
Per equità del confronto è stata considerata una rivalutazione certa e garantita del 2,5% netto per entrambe le soluzioni al lordo della ritenuta fiscale. Entrambe le polizze sono della Compagnia per cui lavoro e garantiscono gli stessi livelli di protezione. I costi dei premi di entrambe le polizze e il valore di riscatto della mista sono estratti dalle rispettive soluzioni personalizzate. La proiezione delle rivalutazioni finanziarie dell'investimento sono state calcolate con calcolatrice finanziaria.
Allacciate le cinture, si parte:
Mario e Franco sono 2 gemelli di 40 anni e fanno entrambi un’assicurazione sulla vita da 70.000€.
Mario decide per una mista della durata di 15 anni.

Pagherà 3.307€ l’anno x 15 anni = 49.605€ totali (le sue preoccupazioni e il suo impegno economico, come vedremo in seguito, finiranno in questo momento).
Franco opterà invece per una temporanea caso morte anch’egli per la durata di 15 anni.
Pagherà 202€ l’anno x 15 anni = 3.030€ totali.
Con la differenza tra 3.307€ - 202€ = 3.105€ farà dei versamenti annui costanti ricorrenti e programmati con un interesse del 2,5% netto annuo garantito.

3.105€ x 15 anni x 2,5% annuo composto = 57.000€ (che fesso mio fratello Mario! Penserà Franco).
Passati 15 anni (ora hanno 55 anni) Mario decide di non incassare il capitale di riscatto di 56.000€ e mantenere la sua assicurazione sulla vita senza più pagare nulla. Il suo capitale caso morte si è rivalutato ed ora è di 76.000€.
Franco invece farà un’altra tcm stavolta da 76.000€ perché dev’essere uguale a Mario. A 55 anni il premio annuo è notevolmente lievitato. Fa le visite mediche e se gli va bene lo assicurano senza sovrappremio. Facciamo che gli è andata bene e si assicura col premio minimo: 971€ l’anno x altri 15 anni = 14.565€ totali.

Toglie 14.565€ dai precedenti 57.000€ e reinveste il resto, stavolta in un’unica soluzione, cioè 42.435€ x 15 anni x 2.5% composto annuo = 61.500€ (se volete ne può togliere 971€ l’anno, non cambierà molto ai fini dell’esito finale).
Sono passati altri 15 anni. I nostri 2 fratelli adesso hanno 70 anni.
Mario ha sempre la sua mista comprata a 40 anni e che ha finito di pagare a 55 anni.

E’ sempre convinto di non riscattarla, tanto sa di poterlo fare in qualunque momento per l’intero ammontare o anche solo per una parte: è libero di scegliere come quando aveva 55 anni. E’ sempre assicurato ed il suo capitale caso morte ora si è rivalutato a 90.000€. Quindi lascia tutto allo stato dell’arte e prosegue così.
Franco invece capisce che ora è il momento in cui avrà più bisogno dell’assicurazione sulla vita e cmq dev’essere uguale a Mario per il nostro confronto; quindi fa una nuova tcm con un premio annuo parametrato a 70 anni di età.
1° problema: supererà le visite mediche? Facciamo che le supera e si assicura con il premio minimo (ipotesi improbabile a 70 anni);

2° problema: si potrà assicurare solo fino ai 75 anni perché quello è il limite massimo d’età con le tcm che utilizzo io (quelle di altre Compagnie si fermano anche prima a 65/70 anni). E’ l’ultima carta che ha, poi la sua carriera da assicurato è finita.
Adesso potrebbe ancora fare una mista come quella di Mario, ma a questa età sarebbe molto costosa. La mista più economica fattibile a 70 anni con 90.000€ di capitale iniziale assicurato costerebbe 7.241€ l'anno x 20 anni = 144.820€ oppure 45.473€ l'anno x 2 anni = 90.946€ (pensate che Mario invece ce l'ha gratis).
Quindi si assicura con una tcm da 90.000€ come x Mario: costo 3.130€ x 5 anni = 15.650€.

Toglie 15.650€ da 61.500€ e reinveste il resto sempre al 2.5% netto annuo x 5 anni, quindi 45.850€ x 5 x 2.5% netto composto = 51.880€.
I nostri eroi ora hanno 75 anni. A questo punto incassano il malloppo (Mario potrebbe continuare a beneficiarne senza alcuna spesa perché la sua assicurazione mista non ha scadenza, ma dev’essere uguale a Franco ai fini del nostro confronto, quindi lo obblighiamo a riscattare).
Mario avrà speso in tutto 49.605€ pagati tra i 40 e i 55 anni di età.
Franco ne avrà spesi 33.245€ per le tcm tra i 40 e i 75 anni di età + un investimento a parte iniziale di 46.575€.
Franco a questo punto incassa 51.880€, Mario invece ne incassa 88.000€.
Franco ha dovuto spendere e impegnare più denaro per avere le stesse tutele di Mario in termini di capitali e periodo assicurato.
Mario ha ottimizzato le sue risorse ricavando 36.120€ in più rispetto al gemello (+69,62%) ed ha avuto una serenità d'animo che Franco ha dovuto rincorrere per tutta la vita.
A questo punto Franco ha finito, Mario invece, se volesse, potrebbe non riscattare la sua mista ed il suo capitale continuerebbe a rivalutarsi finchè non incasserà lui o qualcuno per lui (non siamo eterni).
Una temporanea paga solo se si verifica l’evento, una mista paga sempre: bisogna solo stabilire quando.
Lo scopo di questo confronto è quello di dimostrare che a parità di età, capitale assicurato e durata una mista applicata correttamente è sempre più conveniente rispetto ad una tmc + investimento.
Non si vuole assolutamente dimostrare che una mista sia la miglior soluzione: la miglior soluzione è sempre l'uomo che dovrà fare le scelte giuste per voi.
Ma la scelta dell'uomo spetta solo a voi.

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sabato 19 marzo 2011

Ti spiego ciò che non sai con quello che hai

Bella frase vero? Difficilissima da mettere in pratica, però. Proviamoci.
Hai la macchina e quasi sicuramente paghi una polizza rc diciamo per 20 anni. Se fai un incidente l'assicurazione paga. Se non ne fai non paga nulla e hai avuto un costo certo per "comprare" una prestazione probabile. Hai "buttato" i tuoi soldi?

Secondo me no: meglio così perchè non ci sono stati incidenti ed hai pagato un servizio per garantirti la tua tranquillità
Ora hai sempre la stessa macchina e sempre la stessa assicurazione, però stavolta paghi un premio annuo doppio rispetto al primo esempio. Se fai un incidente l'assicurazione paga lo stesso importo dell'esempio precedente. Se non ne fai, l'assicurazione al termine dei 20 anni ti restituisce tutti i soldi che hai pagato nel corso di tutto il periodo e diciamo senza interessi (così la facciamo veramente indigesta). Quale faresti tra le due?

Se hai scelto la prima, una mista non fa per te. E se hai scelto la seconda, perchè?
Perchè se non faccio incidenti sono stato assicurato gratis, dici tu. Bene, la mista è come l'assicurazione dell'auto del secondo esempio.
Ecco perchè secondo me è sempre conveniente. Con la non trascurabile differenza che l'auto in questione in questo caso è l'UNICA VITA che hai, vita che vale sicuramente più della tua auto o della tua casa.
Ora però non fraintendete le mie parole e non abbassate mai la guardia: io rispondo solo e unicamente del mio operato e non di quello di altri. Le miste non sono tutte uguali come non lo sono gli assicurativi vita.
Non sono il paladino degli assicuratori o delle compagnie assicurative: il don chisciotte è una buona lettura, ma la realtà è tutta un'altra cosa.
Voi scegliete l'uomo, non la compagnia. E' l'uomo che deve aver saputo scegliere al vostro posto la compagnia migliore e lo strumento giusto per voi. Ma la scelta dell'uomo dipende sempre solo da voi.
E secondo me questo fa la differenza.

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venerdì 18 marzo 2011

Queste odiate polizze miste

Oggi vorrei esprimere la mia personale opinione su queste odiate polizze miste.
La mista, per chi non lo sapesse, è uno strumento assicurativo che offre un capitale in caso morte o un capitale di riscatto in caso di sopravvivenza. Le miste sono uno strumento nato con uno scopo preciso: garantire la protezione in caso morte ad un costo interamente recuperabile in caso di sopravvivenza. Possiamo sintetizzarlo come “denaro dato in prestito a fronte di un capitale in caso morte a garanzia”. Il costo finale della prestazione deve corrispondere almeno a zero; nella maggior parte dei casi si ottiene anche una plusvalenza. Una buona mista dovrebbe prevedere la rivalutazione del capitale in caso morte mantenendo un premio sempre costante e garantire la possibilità di prolungare la copertura caso morte sine die anche successivamente al termine del pagamento dei premi, nel caso in cui non si eserciti l'opzione di riscatto.
Possiamo sintetizzare dicendo che una temporanea caso morte sta a una casa in affitto come una mista sta ad una casa di proprietà.
Così forse è più chiaro: tu mi dai 100 euro oggi e se domani schiatti io te ne dò almeno 10 mila; se non schiatti ti restituisco tutto quello che hai pagato. Mettiamo anche senza 1 centesimo di interesse, secondo me è sempre un buon affare per tutti e due.
Ora perché sono così odiate queste miste se il meccanismo sembra tanto semplice e di reciproco interesse? Perché in caso di riscatto anticipato si deve pagare una sorta di “penale” che di fatto comporta una riduzione del capitale rispetto alla somma dei premi versati.
Ma perchè è necessaria la penale sul riscatto anticipato?
Un contratto assicurativo è un accordo tra le parti dove la compagnia si impegna a garantire al beneficiario un capitale in caso morte per un periodo concordato e un capitale minimo garantito in caso di sopravvivenza; l’assicurato/contraente si impegna a pagare un premio annuo concordato per lo stesso periodo a fronte delle due garanzie (caso morte e caso vita). Il premio per il caso morte è un costo, il premio caso vita equivale a un prestito e quindi soggetto a restituzione. La compagnia investe il premio per il caso vita prevedendo di poter contare su un determinato importo per il numero di anni concordati; quindi si impegna con un terzo attore (titoli governativi e obbligazioni) a cui “presterà” il denaro con l'accordo che verrà restituito con un determinato interesse alla scadenza del contratto dell'assicurato. Se però questo denaro venisse richiesto prima del previsto si deve sopportare una penalizzazione sul capitale: il titolo governativo penalizzerà la compagnia, la compagnia girerà la penalizzazione sull’assicurato in quanto responsabile dell’interruzione anticipata e quindi della penalizzazione. La compagnia non può interrompere l'accordo preso con l’assicurato per nessun motivo; l’assicurato invece lo può fare in qualsiasi momento e senza preavviso riducendo la prestazione caso vita.
Il contratto è sempre in mano all’assicurato/contraente che ne dispone come meglio o peggio crede.
Inoltre non va dimenticato che una parte del premio di una mista serve per pagare il costo della protezione: questo costo non genera interessi e neppure se ne può pretendere la restituzione in caso di riscatto anticipato per il periodo per cui se ne è beneficiato.
Personalmente credo che in tutti gli accordi tra le persone ci voglia buonsenso e responsabilità reciproca (ed anche un pizzico di buona memoria), e non pretendere sempre "la botte piena e la moglie ubriaca" e dimenticarsi i patti dell'accordo.
In definitiva la mia "personale" opinione è che una mista sia uno strumento molto valido, ma va applicata solamente nel caso in cui si voglia ottenere lo scopo per cui è stata progettata: acquistare un capitale in caso di morte per tutta la vita o una certezza finanziaria per la terza età in caso di sopravvivenza.
Il riscatto anticipato è un incidente di percorso che ha conseguenze negative. Non rappresenta il regolare sviluppo dell'accordo preso.
Se lo scopo è fare un investimento finanziario senza considerare o condividere che la prestazione in caso morte è un costo e che l'eventualità di un riscatto anticipato è un'opzione fattibile ma penalizzante, è meglio valutare altre soluzioni.

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lunedì 14 marzo 2011

Perchè un'assicurazione sulla vita

Secondo me va fatta una netta distinzione tra investimento, risparmio e assicurazione sulla vita: l'assicurazione sulla vita è un costo certo per l'acquisto di una prestazione probabile; diventa un "investimento finanziario" senza eguali in caso di morte (pago anche solo una mensilità e se sono così sfigato da morire il giorno dopo, i miei cari avranno l'intero capitale assicurato); può essere una forma di risparmio obbligato mediante un piano studiato allo scopo di azzerare il costo assicurativo e garantirsi la prestazione al minimo costo possibile, a costo zero o anche con un discreto margine di guadagno (dipende dalla disponibilità economica).
Quindi se lo scopo è l'investimento finanziario in caso vita si devono utilizzare strumenti specifici, anche assicurativi, ma nel senso che assicurano (garantiscono) un rendimento minimo e che non prevedono assicurazione caso morte, perchè questa è sempre un costo. Se lo scopo è garantire la sicurezza economica ai propri cari (in fondo è ciò che facciamo in vita), allora non esiste strumento più profittevole e garantito di un'assicurazione sulla vita. Ma va fatta seriamente. Seriamente significa con visita medica (meglio se pagata dalla compagnia), con copertura caso morte per qualunque causa (malattia, infortunio e suicidio) e copertura in caso di invalidità funzionale grave permanente.
Perchè deve comprendere anche ifgp e magari qualcos'altro? Perchè assicurare la vita di una persona per me significa soprattutto garantire le persone che dipendono dall'assicurato a fronte di qualunque evento: una persona quando muore non produce più reddito ed è già un grosso problema, ma un individuo infermo che non è più in grado di produrre reddito non solo è economicamente "morto", ma ha anche un costo per l'assistenza solitamente a carico dei suoi congiunti, e questo deve essere previsto e tutelato, visto che lo si può fare.
Direte... "ma questo è pazzo, fa l'assicurazione sulla vita a uno per tutelare qualcun altro!?" Per me è proprio così: l'assicurazione sulla vita è un atto di responsabilità e d'amore nei confronti delle persone care più che per sè stessi.
Quando una persona viene a mancare si producono due conseguenze disastrose: un incolmabile vuoto affettivo, e quasi sempre un problema economico destinato a peggiorare nel corso del tempo. Nessuno può fare nulla per il primo; un piano assicurativo sulla vita studiato con criterio elimina totalmente l'insorgenza del secondo.
Si perde una vita, si garantisce il futuro di altre due, tre... tutte quelle necessarie. Credo che alla fine sia un buon risultato.

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domenica 13 marzo 2011

Assicurazione sulla Vita for Dummies

"Mi batterò fino alla fine per dimostrare l'infondatezza delle tue affermazioni, ma combatterò con tutte le mie forze affinchè tu possa continuare a esprimerle".

Ciao a tutti, sono un assicuratore vita, completamente inutile se dovete assicurare una delle vostre auto o una delle vostre case, preziosissimo se volete provvedere alla tutela dell'unica Vita che avete.
Questo blog nasce dalle ceneri di un precedente thread avente lo stesso titolo e da me aperto su un noto forum finanziario. Forse oggi avrei dovuto intotolarlo "l'araba fenice".
Lo scopo di questo blog è dare anche il mio contributo in merito alle problematiche riguardanti le assicurazioni sulla vita allo scopo di rendere più comprensibili le potenzialità di questo straordinario strumento concepito dalla mente dell'uomo. Non ho la pretesa di mettermi in cattedra, ci sono stimati e competenti professionisti più bravi di me, ma più semplicemente condividere con voi una visione differente dell'assicurazione sulla vita, fondata sulle mie esperienze e conoscenze. Se potrò essere utile sarò disponibile su queste pagine per aiutarvi a chiarire problemi di natura normativa, concettuale o semplici curiosità nel modo più semplice ed efficace. Saranno ovviamente ben accolti e necessari anche i contributi e le esperienze di chiunque, perchè "non si smette mai di imparare".

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