Quello che seguirà è un puro esercizio didattico: il confronto tra un "investimento" in Buoni del Tesoro Poliennali (BTP), Buoni Postali Ordinari (BPO) e un Premio Unico Assicurativo (PU sempre preso tra gli strumenti della mia cassetta degli attrezzi).
Per il nostro esempio ho considerato un capitale di 10.000€ (10k) ed un periodo d'investimento di 20 anni.
Per tutti gli strumenti non ho considerato la ritenuta fiscale del 12,5% (o 20% si vedrà) perchè uguale per tutti. Considereremo quindi la rivalutazione al lordo degli oneri fiscali e la fisseremo a 3,40% perchè ottenibile con tutte le soluzioni che analizzeremo.
Perchè confrontare 3 strumenti quando il risultato sarà lo stesso? Perchè il processo di rivalutazione è diverso ed ognuno dei 3 ha caratteristiche che possono renderlo preferibile agli altri due.
Poi nei fatti è importante il rendimento e molto spesso sarà l'ago della bilancia nella scelta. Ma procediamo per ordine.
Per comprare un BTP ci si dovrà recare in banca o farlo da soli tramite il proprio conto on line. E' necessario aprire un conto titoli il cui costo sarà di €34,20 l'anno. Vi ricordo che il bollo sul dossier titoli, a seguito della manovra finanziaria 2011, rimane invariato agli attuali €34,20 l’anno per investimenti inferiori ai 50.000 euro, sale a €70 in caso di superamento della soglia dei 50.000 euro, a €240 in caso di superamento della soglia dei 150.000 euro e a €680 dai 500.000 euro in su. Tali ultimi tre importi verranno poi aumentati dal 2013 rispettivamente a 230, 780 e 1.110 euro.
Nel nostro esempio, il nostro BTP da 10k renderà il 3,40% annuo (dipenderà di fatto dall'emissione), quindi ogni 6 mesi staccherà una cedola di €170,00 (totali €6.800 in 20 anni) che verrà versata nel nostro conto.
A questo guadagno andranno tolti €34,20 l'anno di bollo per la gestione titoli (34,20 x 20 anni = €684,00). Quindi i nostri €6.800,00 provenienti dalla somma delle cedole diventano €6.116,00 (6.800 - 684 = €6.116,00).
Il tasso di rivalutazione è semplice, quindi non c'è la rivalutazione degli interessi sugli interessi. Per ottenere la rivalutazione composta degli interessi (interessi sugli interessi) sarà necessario reinvestire la cedola diversamente o riacquistare successivi collocamenti di BTP al raggiungimento dei 1.000€ di importo cedole (1k è l'importo minimo per l'acquisto di BTP) avendo cura di acquistare il nuovo BTP ad una quotazione uguale o inferiore a 100. Quindi è uno strumento che necessita di continua, seppur minima, manutenzione per ottenere l'ottimizzazione della rivalutazione.
Se invece può essere utile contare sulla liquidità della cedola semestrale, allora può essere la giusta soluzione.
Con l'emissione di luglio 2011 al 5,25% si otterrebbe una cedola semestrale di €262,50 per un importo totale degli interessi semplici in 20 anni pari a €10.500.
Tolti €684,00 di bollo in 20 anni, il risultato è di €9.816,00 (10.500 - 684 = €9.816).
Che cosa succede se devo monetizzare il mio BTP prima della scadenza?
In questo caso dovrò rivendere alla banca il mio titolo alla quotazione vigente, quindi se la quotazione sarà superiore a 100 avrò più del mio capitale iniziale (esempio a 103 i miei 10k verranno venduti a 10.300€), se invece sarà inferiore a 100 avrò meno del mio capitale iniziale (esempio a 97 i miei 10k saranno venduti a 9.700€). Una sorta di penale sul riscatto anticipato che durerà per 19 anni (alla scadenza la quotazione sarà 100).
Come già detto è uno strumento che necessita di continua attenzione e frequente manutenzione se vogliamo ottimizzare il risultato.
Per comprare dei BPO (Buoni Postali Ordinari) ci si reca alle vecchie e care Poste Italiane. Non ci sono costi d'ingresso. Il BPO dell'esempio è la serie B81 di luglio 2011 (è lo strumento che ha determinato la rivalutazione considerata del 3,40% perchè pur essendo la rivalutazione massima ottenibile oggi con un BPO, è di fatto la più bassa nel confronto ottenibile utilizzando i 3 strumenti dell'esempio).
E' una soluzione molto semplice: la rivalutazione è composta (capitalizzazione bimestrale degli interessi e successiva rivalutazione degli interessi sugli interessi) ed è progressiva (1° anno = 1,55%; 2° anno = 1,62% e così via fino al 20° anno = 5,45%). La media della rivalutazione semplice in 20 anni sarà 3,40% mentre la rivalutazione composta degli interessi in 20 anni = 4,75%.
Al termine dei 20 anni i miei 10k saranno diventati €19.508.
E' uno strumento a manutenzione zero, del tipo compra e dimentica.
I rendimenti non sono elevati (sono i più bassi tra i 3 strumenti considerati) ma è un'ottima soluzione per chi non vuole più preoccuparsene e si accontenta di un interesse piccolo ma certo.
Che cosa succede se devo monetizzare il capitale prima della scadenza?
Fino ai primi 12 mesi c'è la restituzione del capitale iniziale senza interessi. Dal 2° al 20° anno viene corrisposto il capitale rivalutato secondo il meccanismo degli interessi progressivi, quindi si ha una penalizzazione decrescente sugli interessi col passare degli anni. C'è di fatto una penale di riscatto anticipato che agisce sulla diminuzione degli interessi rispetto al raggiungimento dell'obiettivo finale. Il capitale iniziale è sempre garantito.
Il Premio Unico Assicurativo (PU) si acquista presso una Compagnia Assicurativa per mezzo di un intermediario (tipo il sottoscritto). Il PU di mia competenza è a Vita Intera, quindi non è previsto un limite sulla durata del contratto e la scadenza naturale è con la morte del sottoscrittore. Prevede una commissione d'ingresso (caricamenti) dal 2,5% al 1,0% (dipende dal capitale) + 50€ di spese di sottoscrizione. Per cui il mio capitale effettivamente utilizzato per la rivalutazione sarà di €9.750 (10k - 2,5% = €9.750).
Gli interessi sono consolidati semestralmente in funzione della rivalutazione della gestione separata secondo il meccanismo 100% della rivalutazione - min 0,8% max 1,5% tasso trattenuto (dipende dal capitale versato).
E' garantito un tasso minimo del 2% per i primi 5 anni; dopo il 5° anno la compagnia si riserva di rivedere il minimo garantito e comunicarlo per i successivi 5 anni e così via.
Quindi nel nostro esempio, per avere la rivalutazione del 3,40% la gestione dovrà maturare il 4,90% lordo (4,90 - 1,50 = 3,40%). Considerando che il rendimento 2010 è stato 6,43% e che la media degli ultimi 7 anni = 5,92%, il 3,40% è un risultato minimo molto al di sotto della potenzialità attuale e presumibilmente facilmente superabile.
Dopo 20 anni al 3,40% il mio capitale sarà di €19.136 - 50€ spesi per la sottoscrizione iniziale = €19.086.
Il valore di riscatto totale potrà essere convertito in:
a) una rendita annua vitalizia rivalutabile posticipata pagabile al Contraente sua vita natural durante;
b) una rendita annua vitalizia rivalutabile posticipata, di minore importo rispetto alla rendita di cui al precedente punto a), pagabile in modo certo per 5, 10, 15 o 20 anni al Contraente, se in vita o, in mancanza, ai suoi eredi. In caso di vita del Contraente, oltre i primi 5, 10, 15 o 20 anni, la rendita continuerà ad essere pagata solo al Contraente sua vita natural durante;
c) una rendita annua vitalizia rivalutabile posticipata, di minore importo, pagabile al Contraente e reversibile a favore di un’altra persona designata, purché tra i due esista un divario di età non superiore a 5 anni. La reversibilità può essere totale o parziale.
Stessa cosa in caso di morte del Contraente. In questo caso i benefici delle prestazioni andranno al beneficiario designato.
La rendita o il capitale sono impignorabili, insequestrabili, non seguono l'asse ereditario e non sono soggetti a tasse di successione.
Stessa cosa in caso di morte del Contraente. In questo caso i benefici delle prestazioni andranno al beneficiario designato.
La rendita o il capitale sono impignorabili, insequestrabili, non seguono l'asse ereditario e non sono soggetti a tasse di successione.
Che cosa succede se devo monetizzare il capitale prima della scadenza?
Entro 12 mesi non è consentito il riscatto; al 2° anno la penale di riscatto è del 5%; al 3° anno è 2,50%; al 4° anno è 0,75%; dal 5° anno in poi non ci sono penali di riscatto. Naturalmente gli interessi vengono consolidati durante i primi 4 anni in cui ci sono le penali di riscatto, per cui vanno a ridurre il peso della penale stessa.
E' consentito il riscatto parziale per multipli di 5k.
Anche questo è uno strumento a manutenzione zero, del tipo compra e dimentica.
Alcune considerazioni:
- il BTP è uno strumento indicato per chi vuole occuparsi di seguire l'investimento, perchè è soggetto a manutenzione e interventi successivi (reinvestimento delle cedole). Può comunque produrre facilmente rivalutazioni superiori al 3,40% che abbiamo considerato (fino al 6% lordo a seconda del periodo di emissione). Secondo me è indicato soprattutto per chi può avere benefici dalla liquidità della cedola semestrale. Rimane l'incognita del riscatto anticipato, perchè una cessione del titolo sotto il 100 può essere anche molto penalizzante.
- il BPO è uno strumento semplice e comodo. Non richiede manutenzione, i rendimenti sono certi ma veramente molto bassi. In caso di riscatto anticipato è sempre garantito il capitale iniziale ma la rivalutazione si riduce veramente ai minimi termini. Il rendimento del 3,40% è il massimo risultato ottenibile con la serie B81 (luglio 2011).
- il PU è l'unico dei 3 con commissione d'ingresso. Quindi un riscatto anticipato al 12° mese è da evitare. E' il più penalizzante in caso di riscatto anticipato fino al 2° anno. Al 3° anno la penalizzazione viene assorbita interamente dalla rivalutazione lasciando comunque un piccolo margine di guadagno. Al 4° anno si ottiene una plusvalenza certa anche in caso di riscatto; dal 5° anno in poi si viaggia che è un piacere ed è tutto grasso che cola. Secondo me è l'unico che stabilisce chiaramente la percentuale e la durata del periodo in cui sono previste le penali in caso di riscatto anticipato. D'altro canto la penalizzazione è limitata ai primi 3 anni, il 4° anno è veramente irrisoria. Sicuramente consigliabile per periodi di giacenza superiori ai 4 anni.
Inoltre la media storica dei rendimenti è decisamente superiore a quella dei BTP ed ovviamente dei BPO. Per esempio la rivalutazione attuale del nostro esempio con il rendimento 2010 = 6,43 - 1,50 = 4,97% riconosciuto agli associati, darebbe un risultato finanziario finale dei nostri 10k = €26.025.
Non mi esprimo sull'opzione di conversione del capitale in rendita prevista dal Premio Unico perchè deve rispondere ad esigenze soggettive. Certamente melius abundare quam deficere anche nelle possibilità di utilizzo del capitale maturato.
Con il BPO il rendimento massimo è già stabilito: è ottenibile solo al completamento del periodo previsto. Quindi valutare bene anche le altre alternative.
Con il BTP il confronto con il PU può diventare interessante nel caso in cui le cedole venissero costantemente investite a quota 100 e con rendimenti pari alla gestione separata. Se le cedole non vengono investite gli interessi sono semplici e quindi non confrontabili con i maggiori interessi composti della gestione separata del PU. Da valutare anche la riduzione del rendimento una volta scontato il bollo di €34,20 l'anno.
Con il PU il valore del rendimento non è certo, ma è storicamente sempre maggiore dei titoli di stato, e la migliore gestione separata è sempre stata maggiore del migliore BTP.
Resta il problema del riscatto anticipato:
il BTP rimane un'incognita (100? + di 100? o - di 100?);
il BPO è penalizzante per tutto il periodo fino alla scadenza naturale a causa del meccanismo degli interessi progressivi;
il PU è penalizzante i primi 4 anni, dal 5° in poi la penale = zero. Patti chiari, amicizia lunga.
Ricordo sempre che "i rendimenti passati non sono una garanzia di quelli futuri", ma credo anche che valga la pena un minimo di rischio in virtù del risultato conseguibile grazie alla potenzialità dei rendimenti ottenuti dalla gestione separata. Male che vada si può sempre uscire dal 5° anno in poi con la totale assenza di penale.
Per qualsiasi ulteriore info, postate qui o via email.
tuareg.zero@gmail.com
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